Legge di Bilancio: la Fnp Veneto guarda al futuro

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20/12/2024



Nel Consiglio generale di fine anno il sindacato si è confrontato sulle priorità per il 205, che vedrà anche avviarsi la nostra stagione congressuale

Proprio oggi che pubblichiamo questo articolo, 20 dicembre, la Legge di Bilancio 2025 dovrebbe essere approvata alla Camera per poi passare in Senato per l’approvazione definitiva. Discutere della Manovra è stato fra i temi affrontati dalla Fnp Veneto nell’ultimo Consiglio generale dell’anno, che si è tenuto il 12 dicembre al Centro Cardinal Urbani di Zelarino (Ve). Ma la Cisl è già proiettata al futuro: guarda il servizio su TV7 BOX andato in onda sul can. 19 il 18 e 19 dicembre e che si può rivedere anche in questa pagina.


L’INFLUENZA DELL’ASSETTO INTERNAZIONALE

Ogni Legge di Bilancio è condizionata anche dall’assetto internazionale. Nell’epoca che stiamo vivendo si incrociano guerre, crisi economiche e crisi politiche anche in paesi di consolidata democrazia. Inoltre, sulle finanze italiane peseranno ancora per anni due zavorre: le cedole del Superbonus e l’accantonamento che serve a riportare il rapporto deficit/PIL sotto il 3%. Ecco perché “solo” 30 miliardi di Legge finanziaria: nel percorso di confronto avviato con il Governo, ha già recepito alcune proposte del sincadato Cisl. E cioè: difendere la rivalutazione delle pensioni, confermare la riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori, confermare le tre aliquote Irpef, aumentare i sostegni alle famiglie.

Ha spiegato nel suo intervento Annamaria Foresi, segretaria nazionale Fnp Cisl: «Noi siamo il sindacato e facciamo politica sindacale, e ci muoviamo in questi termini alle condizioni date, quindi ragionando sul possibile,su ciò che veramente si può fare al contesto dato. Naturalmente non tutto è positivo, quindi continueremo a lavorare per poter raggiungere ulteriori risultati, ma soprattutto per poter intervenire su quella classe media che in questo momento sta soffrendo in maniera importante. C'è anche un post finanziaria importante dove noi avremo a disposizione ulteriori fondi, fondi strutturali PNRR, quindi una serie di possibilità economiche sulle quali dovremmo agire essenzialmente sul welfare, ma soprattutto anche su interventi relativi a elusione e all'evasione fiscale.

Aumentare le risorse dove si può, ma soprattutto destinarle in modo efficiente a migliorare la vita dei cittadini, non è utopia: significa fare prevenzione a 360 gradi, sanitaria e sociale, a partire dal singolo territorio comunale. Ne è convinta la Fnp Veneto, che ha confermato la linea di lavoro della promozione e della tutela del benessere globale dell’anziano, affinché siano e restino parte attiva della comunità. Cosa significa?

La segretaria generale Fnp Veneto Tina Cupani ha elencato tutti gli aspetti collegati al benessere dell’anziano: «Gli anziani come comunità attiva significa essere partecipi della vita sociale di ogni Comune. Anziani che in qualche maniera vedono la loro attività come un riconoscimento anche nei confronti delle generazioni. Anziani che aiutano altri anziani che ne hanno bisogno. Anziani che possono combattere la solitudine attraverso i percorsi di socialità. Anziani che attraverso la prevenzione possono costruire un futuro da un punto di vista sanitario più tranquillo e più sereno, perché le risorse sono poche. La sanità sta arrancando e più si lavora sulla prevenzione più si ha la possibilità impattare meno sul sistema.

Un territorio senza servizi è un territorio destinato a perdere cittadini e risorse: un problema, quello dell’attrattività, che la Cisl Veneto sta sollevando perché proprio la nostra regione sta perdendo terreno. Come ha ben sottolineato il segretario generale Cisl Veneto Massimiliano Paglini: «Noi registriamo un calo di attrattività della nostra regione rispetto ad altre regioni limitrofe, in particolare in Lombardia ed Emilia Romagna, e questo calo secondo me è legato a una grave emergenza del territorio, una su tutta quella delle emergenze abitativa. Ma poi c'è anche la questione dei servizi sociali. Pensiamo che si debba proseguire nel solco di quello che la Cisl a tutti i livelli sta portando avanti, e cioè l'aumento della partecipazione nei processi di governo della società e dell’economia. Da una parte noi abbiamo i giovani che se ne vanno dall'altra gli anziani che non trovano più i servizi sociali».