Comunicati Stampa | Non autosufficienza
24/09/2024
A pochi giorni dalla pubblicazione della nostra ricerca, il gruppo del PD in Consiglio regionale ha presentato un pdl per il riconoscimento, la valorizzazione e il sostegno dei caregiver
La Fnp Veneto saluta con favore la presentazione del
progetto di legge regionale, a firma del PD, “Disposizioni per il
riconoscimento, la valorizzazione e il sostegno del caregiver familiare”. E confida che nel suo iter di approvazione,
e nei tavoli di programmazione e gestione che emergeranno dalla legge, i
sindacati possano fare la loro parte. Del resto, il sindacato dei pensionati
Cisl del Veneto proprio pochi giorni fa ha presentato i risultati della ricerca “Caregiver in
Veneto: avere cura di chi ha cura”, che ha analizzato i bisogni di queste persone
nella nostra regione con risultati sconfortanti.
IL COMMENTO DI TINA CUPANI, SEGRETARIA GENERALE FNP
VENETO
«Il senso di abbandono espresso dai caregiver familiari, rilevato dalla
nostra ricerca, nasce proprio dall’assenza di un quadro normativo nazionale e
regionale che li riconosca e li sostenga come soggetti attivi del welfare. Ben venga che anche
in Veneto si muova un primo passo per un percorso istituzionalizzato attorno
alla figura del caregiver familiare: del resto due regioni a noi confinanti, con un sistema sociosanitario simile
al nostro, sono già molto avanti. L’Emilia-Romagna
è stata la prima a dotarsi nel 2014 di una legge regionale, e il Friuli-Venezia
Giulia ha scritto una di quelle più avanzate.
Con una legge, si
può finalmente fare un censimento dei
caregiver familiari: sapere chi sono e quanti sono, e far uscire dall’ombra
coloro che sono di fatto caregiver ma non sanno di esserlo. Si possono analizzare i loro bisogni e programmare servizi, monitorandoli. Con
una legge, si garantiscono equità e
trasparenza sia nell’accesso a questi servizi sia alle risorse. Ma
sottolineiamo anche questo: i caregiver veneti non chiedono soldi, chiedono una
guida e un sostegno nel prendersi cura di un familiare non autosufficiente. E
questo deve essere garantito dal sistema pubblico.
Noi, infatti,
abbiamo questi dati: l’83,6% dei caregiver familiari si sente abbandonato dalle
istituzioni, il 59% non ha supporti qualificati nell’attività di assistenza, l’87,2% vuole ricevere più informazioni,
l’85,4% ore di sollievo, il 57,6% chiede formazione su come dare assistenza, il
57,3% vorrebbe supporto psicologico e il 54,3% ritiene importante confrontarsi
con altri caregiver. Sono tutte richieste che trovano risposta in una programmazione sociosanitaria e
sociale, che solo una legge consente. Non dimentichiamo che i caregiver
familiari sacrificano molto di sé con il rischio di ammalarsi a loro volta: nella
nostra ricerca il 46,2% dichiara peggioramenti nella salute fisica, e il 53,8%
nella salute mentale.
Ci riserviamo di
fare più avanti un’analisi dettagliata della proposta di legge, ma possiamo
dire che finalmente ce n’è una! Noi siamo pronti a fare la nostra parte e ci
auguriamo che non manchi lo spazio di
confronto con le parti sociali sia nell’iter di approvazione, sia nei tavoli
che saranno aperti nella programmazione e gestione della stessa».