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16/09/2024
È il risultato di un questionario diffuso dalla Fnp Veneto tra i propri iscritti: «Siamo penalizzati dalla mancanza di una legge regionale. E i tempi della Legge Delega Anziani vanno accelerati»
L’83,6% dei
caregiver familiari si sente abbandonato
dalle istituzioni, dalle quali ritiene di ricevere poco o nessun sostegno. E
anche se il 70,4% afferma di aver bisogno di aiuto per svolgere
l’attività di caregiver, il 59% fa tutto da solo: non ha, ad esempio, altre
forme di supporto come badante o assistenza domiciliare integrata (ADI). Mentre
l’87% non si appoggia a una rete sociale esterna, come il volontariato. Il 55,9% ritiene pesante o molto pesante prendersi cura del proprio familiare, con
il rischio di
ammalarsi a sua volta: il 46,2%
dichiara peggioramenti nella propria salute fisica, e il 53,8% nella propria
salute mentale. E quasi la metà, il 46,6%,
ha dovuto lasciare il lavoro o lo studio
per fare il caregiver. Queste percentuali sconfortanti sono tra i risultati
principali del questionario “Caregiver
in Veneto: avere cura di chi ha cura”, che la Fnp Veneto ha diffuso nei
mesi scorsi tra i propri iscritti, potendo quindi elaborare i dati su circa 500
risposte.
La ricerca, in allegato a questo articolo, sarà illustrata
anche a Parliamo di… su TV7 (can.
19), nella puntata in onda mercoledì 18 settembre alle ore 13.15 e giovedì 19
settembre alle ore 19: ospiti la segretaria
generale Fnp Veneto Tina Cupani, Maria
Trentin del dipartimento sociosanitario del sindacato e il ricercatore Francesco Peron.
Successivamente la trasmissione sarà visibile anche in questa pagina.
CAREGIVER IN
DIFFICOLTÀ: AVER CURA DI CHI HA CURA
«Le difficoltà espresse
dai nostri iscritti nascono dalla mancanza
di una normativa nazionale e regionale, che regoli in modo uniforme e
universale i diritti e i doveri dei caregiver familiari», commenta Tina
Cupani. «La disabilità – continua
- e quindi la non autosufficienza hanno
diverse forme: si può nascere con una disabilità, ci può essere un evento improvviso
che la determina o si può sviluppare nel processo di invecchiamento. Il comune
denominatore è che essa ricade in primo luogo sulle famiglie, e non saper dove “sbattere la testa” è il
primo ostacolo, da cui scaturiscono gli altri».
È importante sottolineare che la distribuzione del
questionario esclusivamente agli iscritti alla Fnp Veneto, il sindacato dei
pensionati Cisl, ha permesso di investigare il fenomeno dei caregiver familiari
in una popolazione con un’età mediamente alta, quindi di anziani che per lo più
assistono altri anziani. Infatti, gli
assistiti sono per il 59,7% i propri genitori, il 15,1% si occupa del
coniuge o del partner, mentre una importante percentuale di caregiver si prende
cura di fratelli/sorelle (5,5%) o suoceri (4%). Il 27,9% dedica tra le 10 e le
20 ore settimanali al proprio congiunto, mentre per il 22,9% l’impegno è di oltre 40 ore settimanali, praticamente
un “lavoro” full time.
I CAREGIVER
FAMILIARI SONO I GRANDI INVISIBILI DEL WELFARE
I caregiver familiari, sottolinea Cupani, «sono i grandi invisibili del
welfare: al momento l’unica definizione di caregiver in Italia è quella scritta
nella Legge di Bilancio del 2018» che, sostanzialmente, parla di assistenza
gratuita e volontaria a un familiare non autosufficiente riconosciuto invalido.
In base a questa definizione vengono erogate delle indennità: sono soldi del
Fondo nazionale per la non autosufficienza ripartiti per le Regioni, che poi li
distribuiscono generalmente con bandi. «Tuttavia
ci sono diverse discrepanze tra questa definizione e la realtà. Realtà in cui,
per esempio, ci si può ritrovare a essere caregiver all’improvviso»,
continua la segretaria. Ma tutelare i
caregiver, cioè aver cura di chi prende cura, va oltre la mera erogazione di sostegni economici.
Ad
esempio, l’Emilia-Romagna è stata la prima a dotarsi
nel 2014 di una legge regionale, dopo di lei altre
dieci regioni ma non il Veneto. «In
Emilia-Romagna hanno costruito per il caregiver un chiaro percorso di
riconoscimento come soggetto attivo
della rete di welfare, al quale sono garantiti nel territorio supporti
precisi, obbligatoriamente previsti anche dai Piani di zona. Non sarà mai
troppo presto farlo anche da noi, considerando anche che a livello nazionale si
è mosso finalmente qualcosa con la Legge Delega Anziani, ma i tempi vanno
accelerati», conclude Cupani con un riferimento al Tavolo
tecnico per l’analisi e la definizione di elementi utili per una legge statale
sui caregiver familiari, istituito a febbraio
2024 dai ministeri della Disabilità e del Lavoro.