Comunicati Stampa | Non autosufficienza
07/10/2024
Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil del Veneto commentano l’avvio della procedura per assegnare, con molti paletti, 61,5 milioni di euro per un anno: 400 euro al mese a 12.500 famiglie
I sindacati veneti dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp
Uil del Veneto ribadiscono la loro posizione
tiepida nei confronti dell’avvio della procedura, annunciata
in estate dagli assessorati regionali alla Sanità e sociale e al Lavoro e
formazione e esecutiva dal 4 ottobre, dell’assegnazione di un contributo ad anziani non autosufficienti
tramite bando che attinge a fondi europei. Si tratta di complessivamente
61,5 milioni di euro, che si tradurranno in 400 euro al mese per 12.500 anziani
non autosufficienti, 5.200 assistiti a domicilio e 7.300 in struttura. Tanti
infatti sono gli anziani che rispondono ai requisiti stabiliti dal bando
stesso: una valutazione SVAMA con punteggio non inferiore a 70 punti e Isee
sociosanitario inferiore a 40.000 euro. Nel caso dei servizi a domicilio, il contributo
potrà essere utilizzato per supportare le attività della vita quotidiana sia
che l’anziano abiti da solo o in co-housing. Nel caso dei servizi in struttura
sosterrà, invece, le prestazioni di residenzialità sociosanitaria per la parte
di assistenza tutelare ed alberghiera.
Commentano, quindi, Nicoletta
Biancardi (Spi Cgil), Tina Cupani (Fnp Cisl) e Debora Rocco (Uilp Uil):
«Riconosciamo che
questa inedita collaborazione tra assessorati ha consentito di aprire la strada
a utilizzare anche i fondi della programmazione regionale FSE Plus 2021-2027 che,
seguendo l’Agenda 2030, ha nelle sue regole precisi obiettivi di superamento e
di inclusione delle fragilità. Ma agli effetti pratici vediamo questa iniziativa come una sperimentazione, che ci
auguriamo abbia successo e possa quindi essere ampliata. Non si può, infatti,
presentare come risolutivo un intervento
destinato a solo 12.500 persone, quando tutti gli anziani non
autosufficienti del Veneto sono oltre 328mila.
Ci siamo spesso lamentati che iniziative di questo tipo hanno il limite
stesso dell’essere dei bandi, dove il contributo viene erogato “su richiesta”.
Il nostro timore è che molti interessati
nemmeno vengano a conoscenza dell’opportunità, dato che proprio i nuclei
più fragili sono quelli più in difficoltà ad accedere alle agevolazioni.
Tuttavia la
Regione dice che avvierà una campagna di comunicazione multicanale, dove
sono coinvolte le Ulss con sportelli dedicati. Ci auguriamo che l’esito
dell’iniziativa sia poi analizzato in modo trasparente dalla Regione, anche se
per noi permangono forti dubbi sulla totale insufficienza della platea
coinvolta e sulla tipologia di un intervento che, per essere davvero efficace,
dovrebbe essere strutturale e non occasionale vista la delicatezza di un tema,
quello della non autosufficienza, che necessita di azioni concrete e permanenti».