Su Tv7 parliamo di Legge di Bilancio 2024 con Caf e Inas

Previdenza e fisco | Servizi TV

25/01/2024



Ospiti Giancarlo Pegoraro, segretario regionale Fnp Veneto; Riccardo De Stefani, Caf Cisl Padova-Rovigo e Giorgio Crescenzi, Inas Cisl Rovigo

Come impatta la legge di bilancio 2024 sulle tasche dei pensionati e delle famiglie? Quali sono le forme di pensione anticipata previste quest’anno? Come cambiano i provvedimenti di sostegno al reddito? Quali sono le opportunità di risparmio legate alle agevolazioni fiscali? E quali valutazioni possiamo dare come sindacato? Tra Assegno di inclusione, modifiche al Superbonus e altre novità, nella puntata di Parliamo di… su TV7 andata in onda il 17 gennaio e che qui potete rivedere, la Fnp Veneto si fa aiutare dagli esperti Riccardo De Stefani, responsabile fiscale del Caf Cisl Padova Rovigo, e Giorgio Crescenzi, responsabile del patronato Inas Cisl di Rovigo, per dare qualche strumento utile per capire di quali benefici può godere, e per pianificare le spese importanti. Ricordiamo il numero verde comune a Caf e Inas 800 249 307. E ricordiamo che la posizione politica della Fnp Veneto sulla Legge di Bilancio è riassunta in questo comunicato stampa.

LE INDICAZIONI DEL CAF CISL

ISEE

L’ISEE 2023 (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è scaduto con il 31 dicembre. Per poter mantenere, aggiornare o accedere per la prima volta a bonus e ad altre agevolazioni è necessario fare quanto prima l’ISEE 2024, chiedendo un appuntamento al Caf. Ricordiamo che l’ISEE serve ad aggiornare gli importi dell’Assegno Unico Universale, per chiedere il nuovo Assegno di Inclusione, per mantenere il Bonus energia etc.

Nuovi scaglioni Irpef

Con la Delega Fiscale collegata alla Legge di Bilancio, dal 1° gennaio sono in vigore i nuovi scaglioni Irpef, che avranno effetto nella dichiarazione dei redditi del 2025.

  • La no tax area a 8.500 euro è equiparata per lavoratori dipendenti e pensionati (prima per i lavoratori la soglia era 8.145).
  • Gli scaglioni passano da 4 a 3 con una modifica che intacca direttamente i redditi da 15.000 a 28.000 euro lordi l’anno: l’aliquota passa dal 25% al 23% (uguale allo scaglione 8.500-15.000 euro), con una riduzione che toccherà a cascata anche i redditi più alti successivi.
  • La riduzione delle tasse va da 90 euro l’anno per chi ha uno stipendio/pensione da 1.500 euro lordi al mese, fino a un massimo di 260 euro.

Novità fiscali 2024

Non sono tante le novità fiscali in questo 2024: è introdotto il limite ISEE di 40.000 euro per accedere alle agevolazioni per il mutuo prima casa, e la tassazione sui premi di produttività scende al 5%. Per quanto riguarda gli immobili dati in locazione breve a fini turistici, la cedolare secca sale al 26% dal secondo immobile in poi. Ricordiamo che il Superbonus per le singole unità abitative è finito con il 31.12.2023, resta al 70% per i condomini (sarà del 65% nel 2025). Mentre il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche è prorogato fino al 2025 al 75%.

LE INDICAZIONI DEL PATRONATO INAS CISL

Come si va in pensione nel 2024

Facciamo una estrema sintesi delle soluzioni anticipate valide nel 2024 e le soluzioni valide sempre, ma ricordiamo: il nostro è un sistema previdenziale complicato. Se ci stiamo avvicinando alla pensione, fissiamo un appuntamento col patronato che, analizzando la nostra carriera lavorativa, potrà indicarci le soluzioni che abbiamo a disposizione con anche una stima di calcolo.

Le pensioni anticipate valide per il 2024 sono quindi:

  • quota 103: 62 anni e 41 di contributi, pensione solo con calcolo contributivo, finestra d’attesa 7 mesi per privati/autonomi, 9 mesi per pubblici.
  • ape sociale: 63 anni e 5 mesi con anni di contribuzione diversi per tipo di lavoro (almeno 30), vale per alcune tipologie di lavori gravosi, disoccupati di lungo corso, invalidi e caregiver. Non cumulabile con redditi da lavoro dipendente o autonomo.
  • opzione donna: per chiederla bisogna aver maturato i requisiti entro il 31.12.2023 ed è stata aumentata l’età in tutti i requisiti rispetto al 2023. E cioè almeno 59 anni se con due figli, 60 con uno, 61 se senza; 35 anni di contributi effettivi; essere caregiver o invalida almeno al 74% o licenziata/dipendente di azienda in difficoltà (qui il requisito di età è di 59 anni).

Le modalità stabili per andare in pensione:

  • ordinaria: 67 anni e 20 di contributi. Novità 2024: per chi ha contributi versati dal 1° gennaio 1996 (regime contributivo), si può andare in pensione se l’importo è pari all’assegno sociale, cioè 534,31 euro.
  • anticipata senza vincolo d’età 41 anni e 10 mesi di contributi per donne, 42 anni e 10 mesi per uomini
  • anticipata per le pensioni con regime esclusivamente contributivo: 64 anni e 20 di contributi, con 3 mesi di finestra d’attesa e cambiano i requisiti di importo minimo dell’assegno vincolandoli ai figli. L’importo soglia è 3 volte l’assegno sociale, ma in presenza di figli il vincolo si abbassa a 2,8 o 2,6.
  • lavori usuranti: 35 anni di contributi, e 61/62 anni e 7 mesi in base al lavoro
  • lavoratori precoci: a 41 anni di contributi

Assegno di inclusione

È la grande novità del 2024: sostituisce il Reddito di cittadinanza. È destinato ai nuclei familiari con figli minorenni, o con persone con disabilità, o con persone con almeno 60 anni, o con componenti in condizioni di svantaggio (inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione).

Le altre condizioni sono il rispetto di determinati requisiti di cittadinanza, soggiorno e residenza (5 anni di residenza in Italia di cui ultimi 2 continuativi), un ISEE inferiore a 9.360 euro e l’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa.

L’importo varia in base alla composizione del nucleo familiare e al valore ISEE: da un minimo di €480/anno a massimo € 7560/anno. Dura 18 mesi, rinnovabile una sola volta per altri 12.

Per le famiglie: congedi parentali e bonus nido

Il congedo parentale è l’astensione facoltativa dal lavoro che si può chiedere, tra madre e padre, fino ai 12 anni di vita del bambino. Per i lavoratori dipendenti si può chiedere il congedo per un massimo di 10 mesi tra entrambi i genitori, che diventano 11 se il padre si astiene dal lavoro per almeno 3 mesi (non necessariamente continuativi). Si ha una indennità maggiore se si chiedono i congedi entro i 6 anni di vita del bambino.

La novità 2024 è che, dopo il primo mese all’80% della retribuzione, viene elevato all’80% anche l’importo del secondo mese (nel 2025 sarà al 60%). I restanti 4 mesi ordinari restano pagati al 30% entro i 6 anni di vista del bambino. Per periodi successivi ai sei mesi, ci sono altri vincoli. Attenzione: per chiedere il congedo parentale bisogna terminare il congedo di maternità o paternità dopo il 31.12.2023.

Nel bonus asilo nido è previsto un incremento di 2.100 euro annui per ogni figlio successivo al primo (con almeno 10 anni), nato nel 2024 e con un ISEE inferiore a 40.000 euro.